Manipolazione vertebrale e concetto fondamentale di barriera

Il concetto di barriera è fondamentale per comprendere la tecnica delle manipolazioni vertebrali

Introduzione: elementi anatomici in continuità
Per introdurre i principi tecnici della manipolazione vertebrale occorre, come prima cosa, rimarcare la presenza dei seguenti elementi anatomici che sono in continuità sia strutturale che funzionale:

  • Muscolo
  • Tendine
  • Capsula
  • Legamenti
  • Fasce

Concetto di barriera nelle manipolazioni vertebrali


Possiamo allora introdurre il concetto di barriera e comprendere in quale range anatomico si concretizza la manovra di thrust vertebrale. Applicando una forza di stiramento al complesso tissutale descritto nel paragrafo precedente, potremo identificare alcune barriere successive:

  • Barriera fisiologica: è la prima che si incontra ed è quella che viene raggiunta durante un normale movimento attivo nell’attività quotidiana;
  • Barriera elastica: applicando una forza aggiuntiva esterna saranno messi in tensione gli elementi elastici del complesso miofasciale, fino al raggiungimento di questa seconda barriera. E’ quello che avviene, per esempio, nel corso di un esercizio di stretching portato al limite della capacità elastica momentanea;
  • Barriera anatomica: se la forza esterna eccede la resilenza elastica, come avviene per esempio nel corso di un infortunio, sarà superata l’integrità anatomica dei tessuti con conseguente danno strutturale;
  • Spazio parafisiologico: tra la barriera elastica e quella anatomica, esiste una zona parafisiologica, una sorta di riserva di elasticità correlata alle proprietà della capsula e dei legamenti. E’ presente su tutti i piani e non solo sui piani di movimento primario dell’articolazione. L’azione della manipolazione vertebrale si svolge in questo range e provoca uno stiramento repentino del complesso capsulo-legamentoso che, verosimilmente, attiva la risposta recettoriale che darà il via al ventaglio di reazioni meccaniche e neurofisiologiche che caratterizzano la manipolazione vertebrale. Se la forza apportata dal thrust è lenta si rischia di attivare il riflesso miotatico da stiramento e provocare una contrattura muscolare riflessa. E’ fondamentale quindi che la manipolazione sia rapidissima e vada stimolare solo i recettori articolari.

 

Nel prossimo articolo introdurremo il concetto di slack, fondamentale per l’impostazione della manipolazione vertebrale e strettamente correlato con quello di barriera e spazio parafisiologico.

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Bibliografia

Bergmann TF.
Chiropractic Technique, Elsevier, 2011;
Byfield D.
Technique skills in Chiropractic, Churchill-Livingstone, 2012
Greenman E., Destefano L.
Principi di medicina manuale, Futura, 2012 (3° Ed.).

Autore: Fabio Perissinotti D.O., m-FT, MSc. Sport Physio, BSc. SS.
Direttore Spinal Manipulation Academy