E’ possibile e ha senso dare consigli a distanza su come manipolare i pazienti?
Premessa sul confronto tra terapisti
Facciamo una premessa: il confronto tra terapisti è importante e permette di crescere e incrementare l’expertise clinica dei partecipanti. Detto ciò, consigliare a distanza può presentare alcune criticità.
Le tre criticità del consigli a distanza sulla manipolazione vertebrale
- Il terapista che consiglia si confronta verbalmente con il collega riguardo all’anamnesi, raccogliendo diversi dati, sia pur filtrati. L’esame obiettivo però rimane impossibile e questa parte di ispezione, osservazione e palpazione è però fondamentale per inquadrare il paziente in termini tissutali e strutturali. Viene quindi a mancare un elemento piuttosto centrale nella possibile scelta manipolativa.
- L’aspetto comunicativo, il rapporto terapista-paziente, l’instaurazione dell’alleanza terapeutica, insomma il contesto biopiscosociale, è ormai appurato che sono elementi portanti si qualsiasi terapia e risposta alla terapia, comprese le manipolazioni vertebrali. Chiaramente nel consiglio a distanza viene a mancare anche questa condizione.
- Spesso, il consiglio è chiesto dai colleghi terapisti quando si trovano innanzi a casi “difficili”, ovvero a casi che non rientrano nella normalità. Questi casi clinici si riferiscono a pazienti situati ai margini della media e che per definizione hanno delle risposte e degli outcome particolari e poco prevedibili. Ecco che assumersi la responsabilità di dare una valutazione a distanza e un consiglio, può nascondere delle insidie “imprevedibili”.
>>> Nel video, che puoi visionare qui sotto, la questione trattata in questo articolo è eviscerata nei particolari.
Articolo a cura di:
Fabio Perissinotti D.O., Osteopata & Spinal Manipulation Specialist [Lugano, CH]
Le manipolazioni vertebrali: 3 problemi nel dare consigli se non hai visto il paziente.